Telefono : (+39) 349 - 0609759

Email: info@sgtennis.it

Quasi Amici.....

01 Febbraio, 2019

Non potevo scegliere film migliore per raccontare questa storia…..Si’ perché non vuole essere un classico articolo, ma un racconto di una amicizia meravigliosamente bella e tuttora presente.
QUASI AMICI e’ la trama di un film francese uscito nelle sale italiane il 24 febbraio 2012, Olivier Nakache ed Éric Toledano hanno realizzato un film leggero e divertente sul rapporto fra Philippe , un aristocratico afflitto da paralisi quasi totale e Driss, un ragazzo di colore pieno di vita e refrattario a qualsiasi regola.
La storia che racconta ha due protagonisti diversi fra di loro, il sottoscritto Giovanni Sciancalepore insegnante di tennis presso il Circolo Tennis Triggiano e un ragazzo SPECIALE Mattia di 13 anni affetto da Autismo, ma con qualcosa in comune : la voglia di confrontarsi indipendentemente dalle loro diversità. Tutto inizia un pomeriggio di meta Giugno 2017 , giornata calda e afosa , mentre andavo al campo per svolgere la mia lezione di tennis, vedo avvicinarsi un ragazzone alto 1,80 saltando e sfoggiando un sorriso a 32 denti mi chiede:
Tu chi sei ?” io “Gianni, piacere, come mai qui ?”
Mattia: “mi piace il tennis….”
Parlando con il papà mi spiega che Mattia è un grande appassionato di tennis e gli piace guardarlo, motivo per cui lo porta spesso al circolo tennis nei momenti liberi. Procedo intento nella mia lezione e osservo Mattia per un ora aggirarsi saltando (saltando esprime la sua felicità) per i campi intento ad osservare soci che giocano a tennis. Esco dal campo e chiedo al padre se Mattia avesse mai provato a giocare a tennis, di tutta risposta mi viene detto “Perché può giocare a tennis?”….. io “Certo si può fare…come non so’ ancora …iniziamo domani se a Mattia va…una strada la troveremo insieme”. Non nascondo le mie grandi paure e le non competenze a riguardo, notte insonne. La mattina mi son detto

“ Gianni si te stesso….fai quello che fai normalmente in campo…qualcosa succederà….”
Da quel giorno settimanalmente io e il mio amico ci incontriamo sul campo 3 per fare ciò che ad entrambi piace : GIOCARE A TENNIS.

Mattia

In campo

Mattia

In campo

Mattia

In campo

M Quasi Amici:

Nato il progetto No Profit “AUTISMO e TALENTO” , sposato in pieno dal Direttivo del circolo tennis Triggiano nella persona del presidente Massimo Sgaramella , e dall’attuale amministrazione comunale Triggianese nella persona del Sindaco Antonio Donatelli e dell’assessore Annamaria Campobasso e Diego Cassano.
In un primo momento avevo pensato su come impostare il protocollo PEC (Propriocettiva Equilibrio Coordinazione) , dove e come rielaborarlo per renderlo più efficace e fruibile. Già dopo il primo incontro è parso subito chiaro che tutto si sarebbe inevitabilmente adeguato “solo vivendo”, incontro dopo incontro. Ho avuto ovviamente premura di mettere in sicurezza quanto più possibile il campo da tennis, in modo da prevenire quelle situazioni di potenziale pericolo causato dalle attrezzature presenti.
Per ottenere il massimo, ho eseguito gli esercizi del protocollo. Infatti, affinché la PEC sia performante e di reale aiuto propriocettivo, il network sensoriale deve necessariamente provare, sentire e vedere per capire, cosa e come si svolgono gli esercizi, al fine di poter conseguentemente rispondere in modo ottimale agli stimoli in entrata.
E’ quindi soggettivamente importante percepirne le relative difficoltà o semplicità, se sono divertenti, questa condizione, specie per chi non ha mai praticato con continuità esercizi di equilibrio e coordinazione, è una sorta di livella tra abili e disabili che naturalmente accende una sorta di confronto/competizione sia con se stessi che con gli altri.
Come oggetti (tools) per creare instabilità, abbiamo utilizzato di tutto: dai tappetini in espanso alle palle e palline di gomma di varia densità, colore e dimensione, dalle swiss-ball alle tavole Freeman a cuscino d’aria, stepper, tappeto elastico, aste ginniche, hula-hoop, elastici e tutti i tools che ci sembravano utili di volta in volta.
Gli esercizi sono stati eseguiti cercando di sfruttare tutte le possibili situazioni/posizioni sostenibili e non: da quelle in piedi a quelle sedute, sdraiate, dalle statiche a quelle in movimento, fino ai mix fatte in circuito, eseguite singolarmente, con e senza scarpe .
I ragazzi autistici possono avere problemi o difficoltà nel valutare e nell’adattare la posizione del loro corpo nello spazio/ambiente, oppure non saper gestire la velocità e l’intensità/durata di un movimento, o dosare la forza necessaria per prendere un oggetto o per lanciarlo.
Quindi esplorato tutte le possibili situazioni normali o impreviste che accadono nella vita di tutti i giorni, collegate all’equilibrio e alla coordinazione, e comparandole di volta in volta con gli esercizi PEC abbiamo cercato di inserire quelli più “difficili” fra quelli. Mi preme chiarire la definizione di un esercizio “facile” o “difficile”, poiché per natura collegato alla soggettività e alla capacità personale: tutte le prove sono impegnative e possono essere l’uno o l’altro, l’importante è che con gli esercizi propriocettivi non bisogna mai diventare “bravi”.

Alcuni timori iniziali si sono sciolti come neve al sole, E’ una grande vittoria!

Sembra un paradosso, ma stare diversi minuti in equilibrio su una tavoletta Freeman con un solo piede, mentre con le mani faccio “giocoleria” con tre palle da tennis e ripeterlo tutti i giorni senza difficoltà, potrebbe generare il pericolo di entrare nella routine/ripetitività, diminuendo le capacità di apprendimento propriocettivo.
Si deve quindi avere l’accortezza di “non diventare mai bravi” e inserire sistematicamente qualcosa di nuovo che crei instabilità o difficoltà, novità-ostacoli-varianti anche casuali che possano simulare l’imprevisto, con lo scopo di tenere sempre ben “allertati” i corpuscoli propriocettivi del sistema-network.
E’ stato sorprendente, nella prima esperienza del rapporto autismo-attività fisica, scoprire come Mattia si adattati con semplicità e naturalezza a molti esercizi ritenuti “difficili”.
Il tutto ha portato eccezionali risultati, portando Mattia inizialmente a destreggiarsi in un campo Red , utilizzando palline di spugna colorate (le sue preferite) fino ad arrivare a muovere i primi pasi in un campo superOrange con palline orange e racchetta Junior.
Mattia ha acquisito le abilità di base del tennis come dritto e rovescio bimane, far rimbalzare la palla un volta sola , cambiare impugnatura fra un colpo e un altro, iniziare a percepire le direzioni della palla in campo e gioire se la palla entra in campo e intristirsi se tocca la rete.
Esperienza più che positiva; personalmente è stata una grande crescita tecnica, professionale e umana.
La chiave vincente di questo successo è stata proprio quella promossa dal progetto: la socializzazione dei ragazzi con autismo con il tennis.
Ma sapete qualcosa la ha insegnata lui a me, a saper ridere e gioire delle piccole cose come una palline dentro o fuori il campo, ma soprattutto vedere l’ autismo come la normalità e non come l’anormalità.

L’avventura continua…

Articolo : SG TENNIS TEAM

Altri Articoli